domenica 23 ottobre 2016

20×42.195

Ricordo ancora il 26 novembre del 2006, quel giorno eravamo davvero in tanti a osservare Firenze dal Piazzale Michelangelo, in quella mite giornata, dove anche il sole volle renderci tutto più splendente, mi apprestavo a correre la mia prima MARATONA. Ero preparatissimo, dal punto di vista teorico, avevo letto tutto, il muro del 30mo km, le riserve di glicogeno, l'importanza dell'idratazione, il non voler stra fare nella prima parte, per me non avevano segreti......almeno sulla carta. Mi sarei presto reso conto, che la preparazione teorica non mi avrebbe aiutato a superare le difficoltà della maratona, era solo una lenta tortura consapevole.
Conclusi la gara in 3.40.48, il mio peggior tempo in Maratona, però ero felice come un bambino, finalmente potevo dire di aver corso una MARATONA.
Da allora sono passati 10 anni, e di Maratone ne ho corse 20, due all'anno, come consigliano i più grandi.
La Maratona è, per il podista, la gara che non può mancare, la gara Regina, la gara di cui si parla durante gli allenamenti. Diciamo che è un po' come il servizio di leva, alla fine si finisce a parlare di quello.
La cosa strana è che io ricordo perfettamente le mie 20 Maratone, non mi ricordo la gara di questa mattina , ma ti saprei dire esattamente, che tempo faceva, dov'erano partenza e arrivo, le mie sensazioni, i colori, gli odori, di ciascuna Maratona.
E dire, come forse già commentato, in queste pagine, che i 42,195 non sono proprio la mia distanza, anche quando ero super preparato, c è sempre stato qualcosa che non mi ha permesso di rendere al meglio. Diciamo che su altri tipi di gare, sicuramente riesco a sfruttare di più le mie qualità atletiche.
Però dal punto di vista sensoriale la Maratona non ha rivali. Solo lei è riuscita a farmi scendere più volte le lacrime, una volta finita. Ricordo ancora il 16 Marzo del 2008 quando a Roma conclusi la prova in 3.30.36, con la prima parte uguale alla seconda. 5 al KM per tutta la gara. Fermato il cronometro iniziai a piangere, così, semplicemente per la gioia di aver corso in 3 ore e 30.
Il 28/11/2010 arrivai a Firenze, dove avevo corso la mia prima Maratona, ben allenato, ero intenzionato a correre sotto le famose 3 ore.
Quel giorno, al contrario di 4 anni prima, la pioggia avrebbe caratterizzato la gara. Ma non una pioggerellina piacevole, ma pioggia intensa e fastidiosa. Parto con i pace maker delle 3 ore e riesco a stare con loro fino al 38mo km, quando freddo e crampi mi costringono a rallentare.
Chiuderò la gara in 3.03.33, che per adesso rimane il mio personale.
La maratona è per il podista un po' come l'Odissea per Ulisse, un viaggio pieno di imprevisti, con le Sirene, nella testa che ti dicono di fermarti e rallentare, ma il podista sa che la meta è Itaca, e sa che per raggiungerla dovrà combattere contro Giganti, Streghe, ma soprattutto  contro se stesso, solo allora potrà dire di essere un Maratoneta.
La Ventesima Maratona l'ho corsa Domenica scorsa in quel di Amsterdam, insieme ai miei 2 compagni di vita e di squadra Davide e Lino. E' sempre bello condividere grandi emozioni insieme agli amici.

Di questa avventura ve ne parlerà Davide nei prossimi post, a me non resta che andare a soffiare sulle mie prime 20 candeline......a proposito, stiamo già pensando alla prossima, se ci volete fare compagnia fateci sapere-
Buone corse a tutti.....Alessandro

3 commenti:

  1. emozionante racconto com'è emozionante la Maratona.
    Ti auguro di viverne ancora tantissime con lo stesso entusiasmo della prima.

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  2. Ti auguro di cuore di poter spegnere ancora tante candeline

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  3. Complimenti ad Alessandro, Davide e Lino per la maratona di Amsterdam.
    Vi auguro presto di correre La Maratona "NewYork"

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